Come gestire l'ansia post tampone
Potrà esserti già capitato o è possibile che ti capiterà nelle prossime settimane o mesi.
Oppure è capitato a un famigliare o a qualcuno che ti ha chiamato per chiederti qualche consiglio.
Poco importa.
Probabilmente se stai leggendo questo articolo vuol dire che ci sei dentro fino al collo e stai cercando qualche consiglio per riuscire a gestire l'ansia post tampone.

Come gestire l'ansia post tampone - Dott.ssa Marzia Molteni - Psicologo Cantù
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I progressi nel rilevamento del Coronavirus
Dalla scoperta del virus ad oggi la ricerca ha fatto molti progressi e altrettanti li stiamo aspettando per i prossimi mesi. All'inizio dello scoppio della pandemia era difficile comprendere se una persona aveva contratto il virus. Solo l'evolversi in peggio della malattia e le complicazioni che ne derivavano sancivano la diagnosi.
Successivamente sono arrivati i tamponi nasofaringei dopodiché il mercato è stato inondato da ogni tipo di test la cui affidabilità non è sempre la medesima. Test pungidito, prelievi del sangue, tamponi rapidi...
Ma questo non è il mio campo e quindi rimanderei a chi è più esperto di me.

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Tampone nasofaringeo, tempistica del risultato, come gestire l'ansia post tampone
Tralasciando le normative che si sono susseguite e che saranno emanate da domani ai prossimi mesi sulle modalità di somministrazione del test diagnostico, della disponibilità dello stesso, della difficoltà a eseguirlo, dei vari iter da seguire... vorrei concentrarmi sul tempo di risposta del test.
Purtroppo ho avuto dimestichezza con questo aspetto dopo che mio figlio è stato sottoposto al tampone per un caso di positività nella sua scuola materna.
Quanto ci vuole per avere il responso?
Quando l'ha fatto mio figlio ci hanno comunicato che i tempi sarebbero variati dalle 24 alle 72 ore.
Se paragonati alla vita media questo arco di tempo è davvero poca cosa. Quando invece ci si scontra con l'idea di poter essere positivi al Coronavirus questo lasso temporale può diventare una grande fonte di ansia. Risulta quindi fondamentale riuscire a gestire l'ansia post tampone.

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I livelli di ansia post tampone: l'andamento
Di solito i livelli di ansia, quando si deve affrontare una attesa che può arrivare a tre giorni non sono sempre i medesimi lungo tutto il periodo.
Generalmente si registrano dei picchi e dei momenti di maggiore calma.
Prima di effettuare il test l’ansia sale anche perché la nostra mente è concentrata sul dolore o fastidio del test, sulla poca conoscenza di come sarà effettuato, sulle incognite del corretto iter da seguire (sono nel posto giusto? Questa è la fila giusta? Quanto dovrà aspettare…).
Appena dopo il test l’ansia tende a scendere. Il primo passo è stato effettuato: il nostro cervello di dà dei rimandi di soddisfazione per aver compiuto questo passaggio e la tensione scende.

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Le prime 24 ore dopo il tampone
Il test è stato fatto, non resta che aspettare. Di sicuro il risultato non arriverà prima di 24 ore e quindi, razionalmente, non si dovrebbe avere nulla da temere.
L’ansia è però un nemico invisibile e probabilmente potresti essere tormentato da pensieri tipici che ho provato a esemplificare in due categorie.
Indicazioni post tampone
Potrai essere portato a ripensare a quanto ti hanno detto dopo aver fatto il tampone (quando inizierà il countdown delle 24 ore? Cosa mi hanno detto riguardo alla quarantena di chi ho visto ultimamente?).
Analisi dei tuoi comportamenti
Potrai essere portato a ripensare a come potresti aver contratto il virus (sarà stato a quella cena? Sui mezzi pubblici ho sempre usato la mascherina? Mi è capitato di toccarmi il viso? Ho sempre igienizzato le mani?).

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Qualche consiglio
Riuscire a mantenere sempre la calma non è facile, ma cercando di razionalizzare il vari step potrai costruire la base per ridurre l'ansia delle ore successive al tampone.
Dopo le 24 ore dal tampone
Passate le prime 24 ore le probabilità di ricevere una notifica sull’esito del tampone aumentano e di conseguenza anche l’ansia. Più passerà il tempo, più l’ansia potrebbe salire fino a livelli difficili da gestire. I pensieri che potranno assalirti saranno sempre più complessi e frequenti.
Non dovrai spaventarti, è assolutamente normale perché la posta in gioco non è banale.
Cercare di spostare la propria attenzione mantenendosi impegnati è importante per evitare un pensiero ossessivo. Fare delle cose appaganti che piacciono è sicuramente un buon espediente. Rimanere bloccati e inermi di fronte agli accadimenti porta a una maggiore tensione e ansia. In questi casi non si può fare nulla per cambiare l'esito del test ma si può fare molto per cambiare la qualità della propria vita durante l'attesa.

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Se il tampone è negativo
Finalmente arriva il responso. Il tuo tampone risulta negativo.
Psicologicamente è d’aiuto pensare a quali cambiamenti positivi ti hanno dato l'aver vissuto una situazione del genere. La lista è assolutamente personale e può essere molto vasta (dalla rinnovata importanza della presenza di persone care nella tua vita, all’aumento della soglia di attenzione rispetto al contagio, al fatto di conoscere come viene fatto il test – e quindi esserne meno spaventato nel futuro – al pensiero che gli accorgimenti fin qui adottati hanno funzionato…).
Farsi condurre invece su sentimenti di rabbia o di eccessiva critica per come funziona il sistema non è di aiuto e rischia di portare a una visione negativa del futuro per molto tempo. Con questa pandemia dovremo purtroppo conviverci per molto tempo, meglio saper affrontare con spirito proattivo questo difficile momento rinforzando le nostre difese psicologiche.

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Se il tampone è positivo
Se il tampone dovesse positivo non bisogna farsi cogliere dal panico. È normale avere un momento di sconforto e un sentimento di paura. Meglio reagire in modo proattivo chiamando subito il proprio medico di base per avere tutte le informazioni sanitarie necessarie per affrontare la malattia.
Nel caso in cui l’angoscia e la paura diventino ingestibili invece di subire questa situazione il mio consiglio è quello di rivolgersi a un professionista della salute mentale che potrà dare dei suggerimenti mirati in base alla propria situazione.

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Nel caso di altri test
Come dicevo all’inizio ci sono anche altri test che possono indicare la positività al COVID.
È bene ricordare che l’unico test che dà la quasi certezza è il tampone nasofaringeo. Gli altri esami hanno una affidabilità minore e quindi la percentuale di errore è più ampia.
Dal punto di vista sanitario è meglio comportarsi come se si fosse positivi prendendo tutti gli accorgimenti necessari per evitare di contagiare le altre persone che vivono con te.
Dal punto di vista psicologico è bene seguire i suggerimenti che ho dato per il tampone nasofaringeo.

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