Mamma, anche oggi non possiamo uscire perché c’è l’influenza?
Giorno 22 dall’inizio della quarantena.
Questa mattina vedo negli occhi di mio figlio un misto di rabbia e tristezza che non riesce a nominare perché il mio piccolo Sebastiano, come tutti i bimbi di 3 anni, non ha ancora le capacità cognitive per capire bene cosa sta succedendo ma sente molto bene le emozioni e le manifesta con i comportamenti e le parole che conosce meglio.
“Mamma, anche oggi non possiamo uscire perché c’è l’influenza?”
Poi mi guarda con la faccia furbetta corre a prendere le sue scarpe preferite, la sua giacca, torna da me e mi dice: “Ho un’idea! Possiamo andare al parco! Metto anch’io la mascherina come quella che usi tu quando vai in studio. Così non prendo l’influenza”.
Rimango stupita dal complesso ragionamento logico ma non posso fare altro che guardarlo negli occhi, sorridergli, abbracciarlo e riempirlo di tutti i baci a mia disposizione.
“E se facessimo un bel progetto, dato anche oggi non possiamo uscire? Cosa ne dici se costruiamo un parco giochi in casa?”
Mi guarda con la faccia incuriosita, rimette a posto le scarpe ed entusiasta inizia a correre per la casa. “Evviva uno scivolo in casa!”
Così, recupero tutti i cuscini, materassi, scatole che trovo e iniziamo a realizzare lo scivolo casalingo più avventuroso possibile.
Come aiutare i bambini in quarantena
I bambini non sono immuni alla paura e allo stress della quarantena e possono manifestarli in diversi modi: con rabbia, scatti d’ira, agitazione motoria, aumento dei capricci, richieste eccessive di attenzioni.
Cara mamma, devi sapere che qualsiasi reazione di tuo figlio è una reazione normale a fronte di un evento che non lo è per niente. Nessun bambino o genitore è preparato a gestire una situazione così complicata. Non si può far altro che ascoltare i segnali di preoccupazione dei bambini con vicinanza e amore.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità fornisce delle semplici ma utili indicazioni per aiutare i bambini ad affrontare il periodo di quarantena:
- Cerca di tenere i bambini vicini a te.
- Trova il tempo di giocare con loro.
- Parla di ciò che sta accadendo e fornisci informazioni chiare con parole che possano capire in base alla loro età.
- I bambini nei momenti difficili hanno bisogno dell’amore e dell’attenzione degli adulti. Concedi loro più tempo e attenzione.
- Ascolta i tuoi figli, parla loro con gentilezza e rassicurazione.
- Crea delle routine giornaliere alternando momenti di gioco strutturato, momenti di gioco libero e momenti di riposo.
La quarantena... una occasione?
Come psicologa e mamma di due bambini piccoli penso che questo periodo stia mettendo a dura prova tutti i genitori per il sovraccarico di preoccupazione e stress. Occuparsi h24 della famiglia senza momenti di pausa né spazi personali può essere alienante. Spesso si ha l’impressione di non avere più energie, risorse o momenti per se stessi.
Non dimentichiamoci però che questo momento possa essere anche visto come un’occasione unica per prendersi del tempo per stare con i propri figli e rimettere a fuoco i progetti della propria famiglia. Nonostante la situazione drammatica è possibile far fruttare al meglio questo periodo di pausa, dove tutto è fermo, tranne il tempo che non si può fermare e vale la pena riempirlo di esperienze nuove, creative, ricche.
Cosa lascerà la quarantena a mio figlio?
Spesso mi chiedo che ricordi avranno di questa situazione i miei figli quando saranno grandi. L’emergenza coronavirus che capitolo della loro storia occuperà?
Il modo in cui narreranno quello che è successo è condizionato dal modo in cui gli faremo vivere queste settimane. Potrà essere un trauma da rielaborare o una ferita da cicatrizzare. Oppure potrà anche essere il ricordo di un periodo strano in cui mamma e papà gli hanno prestato tantissime attenzioni, un periodo fuori dall’ordinario che, seppure nella fatica, ha valorizzato la loro flessibilità e li ha resi preparati ad affrontare le sfide della vita. Potrà essere una palestra per diventare adulti resilienti. Un po’ di responsabilità è nelle nostre mani.
Ora è il momento di recuperare le energie, perché domani sarà un nuovo giorno e come un déjà vu so che la prima domanda che mi verrà fatta sarà sempre la stessa: “Mamma, anche oggi non possiamo uscire perché c’è l’influenza?”…
E ancora una volta starà a noi genitori trovare le energie per le coccole rassicuranti, le risposte esaustive e qualche nuovo gioco creativo.
Perché no? Domani potrà essere la volta dell’altalena fai da te.